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Satira e humour nero nel romanzo sugli impiegati di Viola Veloce. Versione aggiornata con il Jobs Act! Francesca Zanardelli è appena tornata dalla pausa pranzo, dopo una qualsiasi mattinata in ufficio. Ma quando va in bagno a lavarsi i denti, trova una sorpresa: la sua odiosa compagna di scrivania è morta, strangolata di fresco, con la testa appoggiata sulle maioliche del gabinetto e il cappio ancora intorno al collo. Il cadavere ha un'aria stranamente ordinata - le mani incrociate sul petto, la gonna riassettata - come se l'assassino fosse un tipo che detesta il disordine, anche mentre ammazza qualcuno. Ma chi potrebbe avere ucciso una simile sfigata? In azienda la chiamavano Forforella per via delle abbondanti spruzzate di forfora sopra i maglioni, e nessuno voleva andare in pausa pranzo con lei, tanto era noiosa. Forse nell'Azienda Omicidi, come la rinominano i giornalisti, si aggira un serial killer, pronto a uccidere di nuovo... Gli impiegati (e i dirigenti) hanno paura di lasciarci la pelle, anche se non vogliono licenziarsi per paura di perdere il posto fisso. Il Direttore, nel frattempo, inneggia al Jobs Act perché ha cancellato l'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, anche se solo per i nuovi assunti. Al Direttore il Jobs Act non basta: sogna un mondo libero da leggi e sindacati, in cui tutti i lavoratori sono precari e possono essere licenziati senza neanche un minuto di preavviso. Ma mentre il Direttore delira sullo Statuto dei Lavoratori, il killer continua a uccidere. La Procura di Milano si butta con foga nelle indagini sull'Azienda Omicidi, mentre Francesca deciderà di diventare anche lei una vittima del killer che sta sterminando i suoi compagni di ufficio. Solamente offrendosi come nuovo capro espiatorio, riuscirà a liberare l'azienda dall'assassino degli impiegati. Omicidi in pausa pranzo è il primo libro di una serie giallo-comica che continua con Omicidi in condominio, già pubblicato, e sarà seguito da Omicidi a scuola e Omicidi in campeggio naturista. Dai commenti dei lettori di Amazon "Un vero giallo italiano, scritto con una penna colta, ironica e avvelenata. Trama surreale e divertente. Finale col botto rosa. Consigliato. DIVERTENTISSIMO." "Consigliato a tutti quelli che vogliono leggere un giallo abbastanza giallo ma con tanti spunti di vita di tutti i giorni nostrana e conosciuta." "Un giallo atipico, in cui la protagonista racconta in modo molto ironico la propria vita in ufficio e non..." "Fantastici i genitori di lei, al limite del surreale!!!" "Comico, ironico, graffiante. E assolutamente italiano!"