Taji, una donna ribelle | Kachachi Inaam
Mai avrebbe immaginato che il passato potesse raggiungerla a Parigi, tanto meno nell'ospedale militare in cui è ricoverata. Eppure, il fantasma che riposa nella camera a pochi metri dalla sua è proprio Ahmed Ben Bella, rivoluzionario ed ex presidente algerino. L'uomo che lei, quasi cinquant'anni prima, aveva tentato di assassinare. All'improvviso, un soffio di vento colpisce il diario della sua vita e ne sfoglia le pagine a ritroso. Madame Champion, l'anziana vedova di un pluridecorato ufficiale francese, è di nuovo Taji, la donna caparbia che negli anni Quaranta si è fatta strada nella vivace società irachena.
Colta, bella e sicura di sé, Taji si lascia presto alle spalle la casa materna e le aspettative sociali. A Baghdad diventa una brillante giornalista, dirige una rivista tutti sua, intesse relazioni con artisti e personalità di spicco al governo. Nella sua vita non manca l'amore. Anche se quello vero, per il giovane palestinese Mansour, dovrà piegarsi ai capricci del destino.
Costretta ad abbandonare l'Iraq per aver preso parte alle proteste antigovernative del '48, Taji rincorrerà il sogno di una nuova casa in Pakistan, in Iran e infine in Francia. Di volta in volta si adatterà a un ruolo diverso: conduttrice radiofonica, risorsa del controspionaggio, madre e moglie devota. Fino a trovare pace a Parigi. Dove sarà l'incontro con Widyan, compatriota in fuga dalla violenza del regime di Saddam Hussein, a riportarla con la mente sulle rive del Tigri e a farle indossare, un'ultima volta, le sue numerose identità.