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La rilegatrice dei libri proibiti
La rilegatrice dei libri proibiti | Belinda Starling
2 posts | 8 read | 1 to read
È il 1859 a Londra e davanti alla legatoria Damage si è appena fermata una carrozza con le ruote di un rosso fiammante, i fanali dorati e uno stemma sulla portiera. Dalla carrozza è sceso un uomo alto, abbronzato, elegantissimo con la sua redingote nera, il foulard scarlatto, gli occhiali d’oro e il bastone da passeggio sormontato da un enorme rubino. È sir Jocelyn Knightley che, con la sua cerchia di amici, aristocratici come lui, coltiva il sogno di liberare la società dalle «pastoie del ritegno» e della morale. Da quando la legge ha stabilito che è illegale pubblicare e diffondere opere letterarie di genere immorale ma non possederle, sir Knightley e i suoi amici collezionano quei libri proibiti che i puritani dell’epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell’inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l’Ars Amatoria di Ovidio... A rilegare quei libri con preziose pelli e fodere scarlatte è Dora Damage, la moglie di Peter Damage. L’artrite reumatica sta deformando e immobilizzando le mani del marito e, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora è stata costretta a prenderne il posto. Le sue originali rilegature, così morbide e seducenti, suscitano l’entusiasmo di sir Knightley e dei suoi amici, i «Sauvages Nobles». Dora comincia così a rilegare tutte le opere proibite e galanti del gruppo con l’aiuto di Jack, un giovane apprendista, e di Din, uno schiavo nero americano condotto nel laboratorio dalla filantropica e ambigua Lady Sylvia, la moglie di sir Knightley. Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una «società del vizio»? Romanzo storico, che ci restituisce perfettamente i conflitti di sesso, razza e classe dell’età vittoriana, La rilegatrice dei libri proibiti ci offre, con Dora Damage, un’eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, la città più grande del mondo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide. Londra, 1859: può una passione diventare ossessione? «Siamo nella Londra vittoriana e Dora, la protagonista non esita a infrangere regole e tabù». il Sole 24 ore «Eroi e pervertiti, vittime e sadici, popolano una Londra raccontata meticolosamente». Ttl, supplemento de La Stampa «Il romanzo di Belinda Starling pone una questione non molto diversa da quella del Profumo di Süskind: può una passione diventare ossessione? [...] Storia sui tanti tipi di amore, verso persone o cose, che possono rendere liberi oppure schiavi, il libro intreccia i temi della libertà sessuale, della condizione della donna e dell’abolizione della schiavitù, denudando la falsità morale dell’amore come volontà di possesso». Nicola Manuppelli, D, la Repubblica delle Donne «Uno splendido romanzo storico, che ricostruisce quell'età vittoriana, regno dell'ipocrisia, i cui temi della libertà sessuale, della condizione della donna, dell'abolizione della schiavitù si intrecciarono sullo sfondo di una nazione ancora dominata da falsità morali e tabù di ogni tipo». Il Turismo Culturale
Amazon Indiebound Barnes and Noble WorldCat Goodreads LibraryThing
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100%
blurb
Sarah24
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The last few weeks have been madness but I'm glad to replace the stress with a little reading.

#readingwithaview

review
The_Literary_Jedi
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Bailedbailed

100 pages in and I was soooooooooo bored! Not for me; how about those who‘ve read it? What kept you interested, am I missing a deeper plot or am I looking for more plot than there is?

revenge4porgy I think you should stick with it. I understand your reluctance; more than anything this is a love story; albeit a long one. 🤔 5y
27 likes1 comment